Storia dei mazzi da divinazione (parte1)

I mazzi di carte utilizzati a scopo divinatorio sono diversi per origine e quantità di figure. Le più utilizzate nei giorni d’oggi sono i Tarocchi di Marsiglia ai quali dedicheremo un articolo specifico nelle prossime settimane. Vogliamo elencare per voi in ordine cronologico quali e quanti mazzi da divinazione si sono susseguiti nel tempo in questa misteriosa arte.

I tarocchi di Bologna (1419)

Tarocchi Bologna

Ridotto a sessantadue carte si presuppone che è stato voluto e creato da Francesco Fibbia, principe di Pisa, mentre era in esilio a Bologna dove è morto nel 1419. Gli Arcani Maggiori non hanno alcuna leggenda ed il Papa, La Papessa e l’imperatore sono figure Arabe.

Esiste una continuazione di questi mazzi da divinazione da parte del bolognese Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718); utilizzando la tecnica di incisione. Questo presenta la Papessa Giovanna ed un secondo Papa: una seduto e l’altra in piedi. Il Boia è sostituito da un uomo che colpisce un altro con un martello; il dio del sole Apollo con la Luna di Diana.

I tarocchi Visconti-Sforza (1432)

Tarocchi Visconti SforzaSi suppone che questi Tarocchi siano stati disegnati intorno tra il 1432, l’anno in cui ha avuto luogo il matrimonio di Francesco Sforza con Bianca Maria Visconti al quale hanno aderito entrambe le famiglie e il 1466, quando è morto il Duca di Sforza. In molte delle lettere appaiono insegne araldiche di entrambe le famiglie. Sono realizzati in foglia d’oro e dipinti a mano.

In questo mazzo è curioso che a Il Carro appare una donna al posto di un uomo, e ci sono tre lettere che non corrispondono con altri tarocchi, che sono la Carità, La Fede e La Speranza (attualmente La Stella). Si è detto che la carta della Papessa possa rappresentare Maifreda Visconti, bruciata viva nel 1300 per condurre un’eresia in base alla quale è stata chiamata Papessa.

I tarocchi di Mantegna (1465)

Tarocchi Mantegna

Si tratta di Tarocchi utilizzati per l’educazione dei figli nelle classi superiori. La loro funzione pedagogica ed il design erano simili ai mazzi da divinazione di oggi. Anche se il loro nome deriva dal pittore del quattrocento Andrea Mantegna, lui non era l’autore, neanche Vittorio Baldini al quale sono state attribuite successivamente, ma probabilmente Francesco del Cossa.

Sono carte da 10 x 18 cm che esprimono un cosmo, sono divisi in cinque gruppi di dieci lettere ciascuna e distribuite come segue.

  • Serie E. sociali: Mendicante, Mercante, Cavaliere, Re, Imperatore, Papa, ecc.
  • Serie D. Le muse: Musa di eloquenza, d’astronomia, canti e balli, ecc
  • Serie C. Arti e Scienze: grammatica, geometria, filosofia, astrologia, musica, ecc.
  • Serie B. virtù e principi cosmici: Temperanza, Fortezza, Giustizia, Speranza, ecc.
  • Serie A. I pianeti e le sfere: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno, ecc.

In ogni gruppo le figure rispettano una gerarchia di importanza. Il secondo è più rilevante rispetto al primo, ma meno del terzo. A loro volta, ogni gruppo segue un ordine numerico progressivo e un ordine alfabetico decrescente, in modo che il secondo gruppo, comprendente la categoria dei pianeti, termina con la prima causa di tutte le cose, Dio.

I tarocchi di Carlo VI (fine XV inizio XVI secolo)

Tarocchi Carlo VI

Un registro del tesoriere di Carlo VI di Francia cita tre carte di pagamento in oro, dipinti per il re, da Jacquemin Gringonneur. Questa voce del febbraio 1392. Per un lungo tempo si è pensato che i Tarocchi nell’immagine qui sopra fosse stato disegnato da Gringonneur; ma oggi sappiamo che non è così. In realtà è stato creato tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, nel nord Italia.

L’immagine è priva di alcune carte, mancano molti arcani maggiori e tutti i minori tranne il Fante di spade. Queste carte, dipinte a mano, non hanno una leggenda. Sono attualmente custodite presso la Biblioteca Nazionale di Parigi.

I Tarocchi di Minchiate (1550)

Tarocchi Minchiate

E’considerata una linea estinta di Tarocchi o mazzi da divinazione.

“Delle settantotto carte già noto soppressi Papa, le tre virtù teologali, una virtù cardinale, la prudenza, sono stati aggiunti i quattro elementi ed i dodici segni dello zodiaco, venti nuove carte in modo che il suo numero sale a novantasette: cinquantasei arcani minori e quarantuno maggiori”.

Le ultime sei carte, che vanno dalla stella al mondo, non sono numerati e Il Pazzo si trova alla fine di tutto. Come si vede nella foto, i Cavalieri degli arcani minori sono rappresentati da centauri.

I Tarocchi di Parigi (inizi 1900)

Tarocchi Parigi

Sembra essere una copia fatta in tutta fretta, da caratteristiche di un mazzo precedente più elaborato raccogliendo antichi tarocchi lasciati in disuso.

“Nonostante l’origine italiana dei tarocchi, si è rapidamente imposto il modello dei provenzali, grazie alla semplicità del suo design ed il successo dei suoi colori, che meglio conserva il tradizionale spirito, al punto di essere esportato in Italia stessa. Questo è il motivo per il quale tutti i modelli precedenti al 1760 hanno le loro leggende scritte in francese, e solo da quella data si è cominciato a tradurre in lingue nazionali italiane e altre “.


Vi aspettiamo la prossima settimana con la seconda parte dell’articolo. Proseguiremo la storia dei mazzi da divinazione arrivando quasi ai giorni nostri. Vi invitiamo ad iscrivervi alla newsletter per non perdere nessun post futuro. Grazie

 

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